venerdì 29 giugno 2012

Il reato più grave

- Calma, calma. Ricapitoliamo.
- Come, ricapitoliamo? Ancora?
- Ricapitoliamo. Lei è qui per...?
- Denuncia! Sporgere denuncia!
- Stia calmo. Una parola alla volta.
- Ma è già la terza volta che-
- Bisogna seguire la procedura. Devo verbalizzare.
- Ma non poteva farlo subito?
- Una parola alla volta. Con calma. La tastiera ha i tasti piccoli.
- Sì, ma...
- Con calma.
- Ok.
- Bene. Il qui presente...
- Ramirez. Tuco Ramirez.
- Nazionalità?
- Italiana. Sono italiano. Non si faccia confondere dal nome.
- Bene. Lunedì 2 luglio. Ore... 11.34. Il qui presente Tuco Ramirez, di nazionalità italiana, è qui per...
- Sporgere denuncia.
- Sporgere denuncia contro...?
- Eh, non lo so, non conosco il nome. Magari. Anzi, sono qui proprio per-
- Sporgere denuncia contro ignoti.
- Ecco, voi non potete, per caso? Il nome? Il numero di telefono?
- Si attenga ai fatti.
- Ok.
- Ricapitoliamo.
- Mmmmmm... Ieri sera ero a-
- Dov'era? A che ora? Con chi?
- Mmmrgh. In centro, dopo cena, saranno state le dieci di sera, da solo. Ero da solo.
- Così non ci aiuta. Non ci aiuta per niente. Deve essere preciso.
- Via Rizzoli. Stavo camminando. Anzi, mi stavo recando in piazza Verdi, in direzione ovest-est, marciapiede lato sinistro, erano le dieci, cinque primi e quarantesette secondi.
- Non c'è bisogno di essere sarcastico. Lei lo sa, più riesce a essere preciso più ci aiuta.
- Ha ragione. Mi scusi. Ma deve capire...
- La capisco, la capisco. È a quel punto che...?
- Sì, sì, è a quel punto che.
- Bene. Procediamo con la deposizione.
- Insomma stavo camminando...
- Era distratto?
- Cosa vuol dire "ero distratto"? Stavo camminando, sono sempre distratto! Penso ai fatti miei, mi guardo in giro. Ma distratto da cosa, poi?
- Non si alteri, la prego. Proceda.
- Stavo camminando e mi è passata a fianco.
- L'aveva vista arrivare?
- No, è apparsa praticamente dal nulla.
- Allora lo vede che era distratto.
- Non ero distratto! È lei che è apparsa dal nulla, lo giuro.
- Mantenga la calma. Me la descriva.
- Prima ho sentito il profumo. È stato quello che ha richiamato la mia attenzione.
- Che profumo era?
- Ma che ne so! Lei sa di uomini che riconoscono i profumi?
- No.
- Ecco. Lo dicevo io. Comunque era un misto di profumo da donna, dolce, intenso. E di odore di sigaretta.
- Eh, se lo conosco quel misto...
- Lo conosce? Mi capisce, allora. Mi capisce!
- La capisco. Ma continui, prego.
- Ho alzato gli occhi. Lei era, come dire, era lì. Camminava, anzi, si stagliava.
- Deve descrivere meglio, altrimenti non possiamo procedere con l'identikit.
- Aveva i capelli scuri, quasi neri. Tagliati corti. Giusto dei piccoli riccioletti ai lati delle orecchie. Altezza media, magra, poco seno. Indossava un vestitino nero, senza spalle, un po' sopra al ginocchio. Anche gli stivali erano neri.
- Segni particolari? Più particolari, magari.
- Un tatuaggio che le copriva l'intera spalla sinistra, e che scendeva fino al gomito. Una qualche pianta intrecciata e dei fiori, mi pare. E poi gli occhi.
- Cosa avevano gli occhi? Era strabica?
- Ma no! Erano neri, profondi. Giganti. Due buchi neri, due vortici. Abbiamo incrociato lo sguardo. È stato a quel punto, credo, che-
- Come mi diceva prima.
- Ecco, sì, come le dicevo prima!
- Si è compiuto il reato.
- Sì, il reato!
- Furto, abbiamo detto.
- Mi ha anche sorriso. Un accenno di sorriso, in realtà. I muscoli del viso le si sono contratti appena. Ho visto le punte delle labbra che si sollevavano, però.
- Furto aggravato, insomma.
- Aggravato, addirittura?
- Le leggo il codice. L'articolo 625 del codice penale prevede le circostanze aggravanti... Mi faccia cercare il suo caso... Ecco: se il colpevole usa violenza sulle cose o si vale di un qualsiasi mezzo fraudolento, o anche questo, ancora meglio... Se il fatto è commesso con destrezza! Non si scappa, carta canta.
- Ha ragione! È proprio così!
- E quindi lei non si è accorto di niente...
- No no, io mi sono accorto di tutto. Non sarei qui se no.
- E un attimo dopo era sparita, mi diceva.
- Mi sono girato e già non c'era più, non so com'è possibile.
- E si è reso conto di aver subito il furto.
- Sì, subito, immediatamente.
- Come?
- Lo sa come vanno queste cose. Salivazione azzerata. Respiro mozzato. Sguardo perso nel vuoto. Pensieri che girano su se stessi a velocità folle.
- Ha ragione. La sua descrizione non lascia dubbi a riguardo. E perchè ha aspettato così tanto per venire?
- Non volevo crederci. E un po' mi vergognavo anche.
- Posso capirla. Ma in futuro non abbia timore. Non c'è niente di cui vergognarsi. È successo a tutti prima o poi. Noi siamo qua per questo.
- Le prometto che la prossima volta starò più attento.
- Ah, non deve prometterlo certo a me. Ricapitolando, il qui presente Tuco Ramirez sporge denuncia contro ignoti per furto aggravato. Furto aggravato di cuore. Segue deposizione del denunciante, e via dicendo. Maresciallo incaricato di raccogliere la denuncia, il sottoscritto Badaloni Guglielmo.
- Esatto.
- Ora aspetti che stampo il documento, in modo che possa firmarlo. Fornirò anche l'identikit agli agenti di pattuglia, non le prometto nulla, ma sono sicuro che i ragazzi terranno gli occhi aperti.
- La ringrazio davvero. Dovete fare il possibile, lo sa, non è tanto per il cuore in sè...
- Quello è difficile che lo riabbia indietro.
- Lo so, però potessi confrontarmi con la ragazza, forse potremmo risolverla, forse potrei ritirare la denuncia.
- Ah, fossero tutti concilianti come lei. Metta una firma qua.
- Cerco solo di fare il mio dovere di cittadino.
- Arrivederci.
- Arrivederci.

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