- Cosa ci fai qua...?
- Lascia stare, dai.
- Non si era detto "a domani mattina"? Con tanto di ammicc-ammicc-occhiolino?
- È complicato.
- Non così tanto, direi.
- No no, è complicato.
- Cosa c'è di complicato? Avresti dovuto passare la notte fuori e invece sei qui.
- Lo sai anche tu che non è tutto bianco o nero.
- E invece lo è. Vedi che sbagli già in partenza? Te l'ha data: bianco. Non te l'ha data: nero. O viceversa. La sostanza è questa.
- No. Non è vero. Può andare bene anche se non si conclude.
- Lo dici ogni volta. Ogni.
- Non mi sto giustificando.
- Almeno hai limonato?
- No. Non ho limonato. Te l'ho detto che è complicato.
- Smettila. Smettila! Non c'è niente di complicato. Hai limonato: nero. Non hai limonato: bianco. O viceversa.
- Guarda che può andare bene anche se non...
- Almeno limonare, cazzo.
- È che...
- Mettiamola così. Sei contento? Sei felice? No, perchè non ti vedo mica tanto felice.
- Beh, è stata una serata piacevole...
- Ma sei serio? Stai dicendo sul serio?
- Va bene! Va bene, va bene va bene. Hai ragione tu. È stata una merda.
- Non dico questo, non esagerare adesso. Uno dei tuoi problemi è proprio questo.
- Questo quale?
- Tendi a caricare tutto di troppo significato.
- Se ho culo mi capita un appuntamento ogni tre mesi. Come faccio a non caricarlo di significato?
- Vedi? Già sbagli. Già lo chiami appuntamento. Chi va a un appuntamento nel duemiladodici? Nessuno. Nessuno va agli appuntamenti nel corrente anno duemila. E. Dodici. Negli anni Cinquanta, Sessanta al massimo.
- E come lo chiami?
- Ma perchè lo devi chiamare? Perchè gli devi dare un nome? Si esce a bere una cosa, dai. Ci si incontra. Agli appuntamenti si andava quando poi la gente pure si sposava. Anzi, quando si fidanzava. Ufficialmente.
- Dio, mi stai mettendo un'ansia...
- Vedi? Vedi? Se la metto io a te, figuriamoci una ragazza a cui chiedi un AP-PUN-TA-MEN-TO.
- Ma io non le ho chiesto un appuntamento.
- Non so cosa le hai chiesto, ma di sicuro hai sbagliato.
- Grazie. E comunque ha accettato. Quindi non devo aver sbagliato troppo.
- Pietà. Curiosità. Masochismo. Magari tutte queste cose insieme. Sono mille i motivi per cui una donna potrebbe acconsentire a un'uscita.
- Non che magari le piaccio, eh? Proprio no?
- Sei un caro ragazzo. Anche bellino. Sai che ho la massima stima di te. Ma guardiamo in faccia la realtà. Non hai combinato un cazzo. Se le piacevi forse qualcosa sarebbe successo.
- Ma cavolo, se una ragazza mi invitasse fuori io accetterei solo se mi piacesse.
- Serio? Non ci credo. Sei un cazzo di crocerossino, tu. Accetteresti comunque. E poi quant'è che una ragazza non ti invita fuori?
- Mmm... In realtà non ricordo che una ragazza mi abbia mai invitato fuori.
- Te pareva. Le ragazze non hanno bisogno di invitare fuori nessuno. Siamo noi che dobbiamo muoverci. Dobbiamo cacciare. Individui la preda e attacchi.
- Dai, sai che non sopporto le tue reductio ad catena alimentare.
- Il latino. Pure il latino. Non s'è mai visto che si conquistano le ragazze con la cultura. Le hai mai conquistate tu, con la cultura?
- No. Va bene, no. Hai ragione, no. Ma le tue metafore mi fanno cagare comunque.
- È la vita che è cattiva. Ma non l'ho inventata io. È la vita che fa cagare. Vuoi le donne? Vuoi una donna, che già sarebbe abbastanza? Te la devi conquistare.
- Occhei, ma se accetta, lo sa che è perchè mi piace. Dovrebbe scegliere responsabilmente. Non è costretta a dire di sì. Deve sapere che può spezzarmi il cuore.
- Forse una parta di lei lo sa, forse. Forse però non gliene frega niente. Forse è una parte troppo subconscia. Forse vuole che la conquisti da capo. Forse vuole che la conquisti da capo tutte le volte. Di sicuro vuole che glielo fai capire. Glielo fai capire tu?
- Non lo so. Credo di sì. Boh.
- Cosa fai? Come fai?
- Parlo. Molto. Racconto chi sono. Cosa faccio. Aneddoti divertenti. Ma ascolto pure, eh. Faccio un sacco di domande. Mi mostro interessato. Ma più che altro perchè sono interessato.
- Va bene. Poi cosa?
- Poi che? Non è che c'è un poi. Si va avanti a chiacchierare finchè non è ora dei saluti, o finchè non l'accompagno a casa.
- Tutto qua?
- Come sarebbe, tutto qua? Non credo che ce ne siano molti come me con un'infarinatura di qualsiasi, e dico qualsiasi, argomento, con una buona cultura generale, buona parlantina, idee politiche definite, ottimi gusti musicali che non guasta, sensibile, comprensivo, ascoltatore attento, e un bel ragazzo aggiungerei. E mi vesto pure bene.
- Sì ma cosa fai? Fai, voce del verbo fare. Come agisci. Le rintroni di chiacchiere? Aspetti che svengano e poi te ne approfitti?
- Cerco di capire se c'è dell'interesse. Di sentire un'eventuale tensione sessuale. Se la sento cerco di-
- C'è sempre tensione sessuale! Cosa vuol dire... Niente. Non vuol dire niente. Nei rapporti uomo/donna c'è sempre. A meno che non sia tua madre. Ma in certi casi anche lì. Edipo, Elettra, non sono mica fregnacce.
- Vabbè comunque se percepisco queste cose cerco di farmi sotto, di trovare l'occasione, il momento per un avvicinamento che porti magari a un bacio...
- Il momento per un avvicinamento per un questo di quello per quell'altro... Dio, cheppalle anche solo sentirti. Non vorrei mai e poi mai essere la femmina che esce con te. Arriva mai sto momento?
- No... Quasi... No. Quasi mai, diciamo.
- Ecco. Sappi che quando arriva, se arriva, è solo perchè lei ne vuole. Ma ne vuole davvero. Tanto. E si è così rotta le palle che ci prova lei.
- Dici?
- Dico? Cristosanto se è così. Tira fuori le palle.
- Ma se ci provo e mi respinge? Se mi dice che ho capito male? Che non le piaccio in quel senso? Che mi vede solo come un amico? Sento che non potrei sopportarlo.
- Se ti vede come un amico è proprio perchè hai speso il tuo tempo a parlare. Anzi, non speso, perso. Ti dico una verità. La mia verità, almeno. Alle femmine non gliene frega niente di cosa parli, e di quanto parli. Potresti pure essere Eco, Chomsky e Stephen Hawking insieme, se Stephen Hawking parlasse normalmente. Conta solo l'iniziativa. Se vuoi una cosa, prova a prendertela.
- Sono timido.
- O cambi, o soccombi. È la selezione naturale. Darwin.
- Magari un miracolo...
- Un miracolo, sì. Succedono anche in natura. Tanto, se va male, cosa ci perdi? Era la tua migliore amica? No. Ci vorresti ancora uscire insieme? Se ci hai provato e non ci è stata, no. Se non ci hai provato, magari avresti potuto e ormai hai perso l'occasione, ti ricorderà solo quanto sei un fallito. Quindi no.
- Sì ma poi cosa ci fai tu a casa a quest'ora?
- Mi sa che ci ho provato troppo presto. Avrei dovuto farla bere di più, prima.
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