- Calma, calma. Ricapitoliamo.
- Come, ricapitoliamo? Ancora?
- Ricapitoliamo. Lei è qui per...?
- Denuncia! Sporgere denuncia!
- Stia calmo. Una parola alla volta.
- Ma è già la terza volta che-
- Bisogna seguire la procedura. Devo verbalizzare.
- Ma non poteva farlo subito?
- Una parola alla volta. Con calma. La tastiera ha i tasti piccoli.
- Sì, ma...
- Con calma.
- Ok.
- Bene. Il qui presente...
- Ramirez. Tuco Ramirez.
- Nazionalità?
- Italiana. Sono italiano. Non si faccia confondere dal nome.
- Bene. Lunedì 2 luglio. Ore... 11.34. Il qui presente Tuco Ramirez, di nazionalità italiana, è qui per...
- Sporgere denuncia.
- Sporgere denuncia contro...?
- Eh, non lo so, non conosco il nome. Magari. Anzi, sono qui proprio per-
- Sporgere denuncia contro ignoti.
- Ecco, voi non potete, per caso? Il nome? Il numero di telefono?
- Si attenga ai fatti.
- Ok.
venerdì 29 giugno 2012
giovedì 28 giugno 2012
Podcast
QUA potete
scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda il 26 giugno
sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.
Si è parlato di strani incontri estivi notturni, di estate che fa impazzire la gente, della narratività del calcio e soprattutto della nazionale italiana, e di come i grandi eventi del calcio aumentino la socialità delle persone, di Raffaella Carrà, di Gipi e del suo Smettere di fumare fumando. In più si è letto il racconto Il bandolo della matassa.
Si è ascoltato:
"Popsicle summer" - Viola
"Werewolves of London" - Warren Zevon
"E Raffaella è mia" - Tiziano Ferro
"Tuesday Heartbreak" - Stevie Wonder
"Breakout" - Foo Fighters
"Walking on the sun" - Smash Mouth
Enjoy!
Si è parlato di strani incontri estivi notturni, di estate che fa impazzire la gente, della narratività del calcio e soprattutto della nazionale italiana, e di come i grandi eventi del calcio aumentino la socialità delle persone, di Raffaella Carrà, di Gipi e del suo Smettere di fumare fumando. In più si è letto il racconto Il bandolo della matassa.
Si è ascoltato:
"Popsicle summer" - Viola
"Werewolves of London" - Warren Zevon
"E Raffaella è mia" - Tiziano Ferro
"Tuesday Heartbreak" - Stevie Wonder
"Breakout" - Foo Fighters
"Walking on the sun" - Smash Mouth
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domenica 24 giugno 2012
Il bandolo della matassa
Strano come nella fine, alla fine, tutto riacquisisca senso, assuma il proprio significato, o almeno dovrebbe. È che la fine non la comprendiamo mai, di sicuro non la nostra, di sicuro non subito, sennò tutto sarebbe più chiaro. Spesso neppure c'è, una fine, o se c'è la neghiamo, insomma è un casino bello e buono, fili annodati, trame sfilacciate, matasse senza bandolo, chi ci capisce qualcosa? Ho pure cercato bandolo su internet, proprio adesso, è una bella parola bandolo. Suona bene, riempie la bocca, rimbalza tra denti, labbra e alveoli. Vorrei dire di più ma non ricordo quasi nulla dell'esame di fondamenti di linguistica. Occlusive e fricative, ecco, giusto quelle. E comunque ero curioso dell'etimo della mia nuova parola preferita. Bandolo è il diminutivo di banda, di striscia, e allude al legame. In pratica la parola che sta a significare l'inizio, o la fine, di una matassa di filo è figlia del filo stesso, è proprio un piccolo filo, che però non lega niente, anzi interrompe. Mi sembra che potrebbe esserci dietro qualcosa di metaforico, di profondo, ma mi sa che è troppo complicato da spiegare, e poi io volevo parlare d'altro, e poi dai, avete capito.
Luigi l'avevo conosciuto per via del suo lavoro, cioè non proprio conosciuto, anche il nome lo venni a sapere solo dopo, leggendo il giornale. Forse ci eravamo anche presentati, ma io alle presentazioni faccio schifo, sti benedetti nomi non li ricordo mai, come tutti, tutti troppo impegnati a dire il proprio per ricordarsi quello altrui. Che sia una metafora, un sintomo anche questo?
Luigi lavorava in banca, allo sportello, e mi era stato antipatico dal primo istante.
Luigi l'avevo conosciuto per via del suo lavoro, cioè non proprio conosciuto, anche il nome lo venni a sapere solo dopo, leggendo il giornale. Forse ci eravamo anche presentati, ma io alle presentazioni faccio schifo, sti benedetti nomi non li ricordo mai, come tutti, tutti troppo impegnati a dire il proprio per ricordarsi quello altrui. Che sia una metafora, un sintomo anche questo?
Luigi lavorava in banca, allo sportello, e mi era stato antipatico dal primo istante.
giovedì 21 giugno 2012
Podcast
QUA potete scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda il 19 giugno sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.
Si è parlato di soglie, di passaggi, come quando arriva il momento in cui si smette di sedersi per terra, di piazze e di gente, di storie interrotte e del sentirsi soli in mezzo alla folla, della prima stagione della serie tv Girls, e di Open, autobiografia del tennista Andre Agassi. In più si è letto il racconto Non è poi così complicato.
Si è ascoltato:
"Summertime" - Dj Jazzy Jeff & Fresh Prince
"Night jersey" - Betzy
"King of New York" - Fun Lovin' Criminals
"My friend" - Groove Armada
"Quando lei non c'è" - Irene LaMedica
"Liquorice" - Azealia Banks
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lunedì 18 giugno 2012
Non è poi così complicato
- Cosa ci fai qua...?
- Lascia stare, dai.
- Non si era detto "a domani mattina"? Con tanto di ammicc-ammicc-occhiolino?
- È complicato.
- Non così tanto, direi.
- No no, è complicato.
- Cosa c'è di complicato? Avresti dovuto passare la notte fuori e invece sei qui.
- Lo sai anche tu che non è tutto bianco o nero.
- E invece lo è. Vedi che sbagli già in partenza? Te l'ha data: bianco. Non te l'ha data: nero. O viceversa. La sostanza è questa.
- No. Non è vero. Può andare bene anche se non si conclude.
- Lo dici ogni volta. Ogni.
- Non mi sto giustificando.
- Almeno hai limonato?
- No. Non ho limonato. Te l'ho detto che è complicato.
- Smettila. Smettila! Non c'è niente di complicato. Hai limonato: nero. Non hai limonato: bianco. O viceversa.
- Lascia stare, dai.
- Non si era detto "a domani mattina"? Con tanto di ammicc-ammicc-occhiolino?
- È complicato.
- Non così tanto, direi.
- No no, è complicato.
- Cosa c'è di complicato? Avresti dovuto passare la notte fuori e invece sei qui.
- Lo sai anche tu che non è tutto bianco o nero.
- E invece lo è. Vedi che sbagli già in partenza? Te l'ha data: bianco. Non te l'ha data: nero. O viceversa. La sostanza è questa.
- No. Non è vero. Può andare bene anche se non si conclude.
- Lo dici ogni volta. Ogni.
- Non mi sto giustificando.
- Almeno hai limonato?
- No. Non ho limonato. Te l'ho detto che è complicato.
- Smettila. Smettila! Non c'è niente di complicato. Hai limonato: nero. Non hai limonato: bianco. O viceversa.
mercoledì 13 giugno 2012
Podcast
QUA potete
scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda il 12 giugno
sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.
Si è parlato di scritte sui muri che nascondono storie, di persone a proprio agio (o meno) con il corpo, e come questo sia verificabile tramite l'abbigliamento, di sincerità e di quello che le persone non si dicono. In più si è letto il racconto Calamite, ascensori, e la fine del mondo.
Si è ascoltato:
"Tears dry on their own (Nypc’s Fucked up Remix)" - Amy Winehouse
"Pay, pay, pay" - Adriano Celentano
"Music is my radar" - Blur
"Superficiale" - Berto
"Back in the day" - Erykah Badu feat. Lenny Kravitz
"Seven days in sunny june" - Jamiroquai
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Si è parlato di scritte sui muri che nascondono storie, di persone a proprio agio (o meno) con il corpo, e come questo sia verificabile tramite l'abbigliamento, di sincerità e di quello che le persone non si dicono. In più si è letto il racconto Calamite, ascensori, e la fine del mondo.
Si è ascoltato:
"Tears dry on their own (Nypc’s Fucked up Remix)" - Amy Winehouse
"Pay, pay, pay" - Adriano Celentano
"Music is my radar" - Blur
"Superficiale" - Berto
"Back in the day" - Erykah Badu feat. Lenny Kravitz
"Seven days in sunny june" - Jamiroquai
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lunedì 11 giugno 2012
Calamite, ascensori, e la fine del mondo
Era la fine del mondo. No, non in senso figurato. Era la fine del mondo sul serio. Tra un paio d'ore, minuto più minuto meno (non che avesse ormai molta importanza), un asteroide si sarebbe schiantato sulla Terra, in un'area compresa tra il Nord Africa e il mare Mediterraneo, secondo quanto calcolato dai principali osservatori astronomici mondiali.
La scoperta del corpo celeste di prossima collisione col nostro pianeta era merito, o forse sarebbe stato meglio dire colpa, di un solitario osservatore, un anziano austriaco appassionato di astronomia, che fino a quel momento si divertiva a passare le nottate estive a osservare il cielo col proprio telescopio, forse per evitare i continui rimbrotti della moglie, una donna che non amava più da anni. L'anziano si era fatto beffe di numerosi osservatori sparsi per l'Europa, individuando un punto luminoso inedito nella mappa stellare. A questo punto sarebbe il caso di specificare che, per quanto decenni di film di fantascienza ci abbiano lasciato credere che il cielo intorno a noi sia perennemente sotto osservazione, la realtà è molto più inquietante: la porzione di universo che riusciamo a controllare con i nostri mezzi tecnologici è davvero limitata, e non stupisce più di tanto che un solitario "amatore", dotato di pazienza e anche di molta fortuna, abbia scovato ciò che decine di telescopi di ultima generazione non sono stati in grado di vedere. Non possiamo in questa sede rendere conto prima delle reazioni dell'austriaco, e poi della difficoltà nel contattare qualche eminenza del campo scientifico disposta a credergli, fatto sta che nel giro di qualche ora i telescopi erano stati riallineati, si erano susseguite febbrili riunioni e teleconferenze tra esperti (dove, per una volta, erano state messi da parte antipatie e dogmi scientifici contrapposti), ed erano infine stati contattati i governanti dei principali stati del mondo. Le conclusioni degli esperti non lasciavano molto spazio all'interpretazione: fra quarantotto ore si sarebbe verificato l'impatto, e niente poteva impedirlo.
La scoperta del corpo celeste di prossima collisione col nostro pianeta era merito, o forse sarebbe stato meglio dire colpa, di un solitario osservatore, un anziano austriaco appassionato di astronomia, che fino a quel momento si divertiva a passare le nottate estive a osservare il cielo col proprio telescopio, forse per evitare i continui rimbrotti della moglie, una donna che non amava più da anni. L'anziano si era fatto beffe di numerosi osservatori sparsi per l'Europa, individuando un punto luminoso inedito nella mappa stellare. A questo punto sarebbe il caso di specificare che, per quanto decenni di film di fantascienza ci abbiano lasciato credere che il cielo intorno a noi sia perennemente sotto osservazione, la realtà è molto più inquietante: la porzione di universo che riusciamo a controllare con i nostri mezzi tecnologici è davvero limitata, e non stupisce più di tanto che un solitario "amatore", dotato di pazienza e anche di molta fortuna, abbia scovato ciò che decine di telescopi di ultima generazione non sono stati in grado di vedere. Non possiamo in questa sede rendere conto prima delle reazioni dell'austriaco, e poi della difficoltà nel contattare qualche eminenza del campo scientifico disposta a credergli, fatto sta che nel giro di qualche ora i telescopi erano stati riallineati, si erano susseguite febbrili riunioni e teleconferenze tra esperti (dove, per una volta, erano state messi da parte antipatie e dogmi scientifici contrapposti), ed erano infine stati contattati i governanti dei principali stati del mondo. Le conclusioni degli esperti non lasciavano molto spazio all'interpretazione: fra quarantotto ore si sarebbe verificato l'impatto, e niente poteva impedirlo.
sabato 9 giugno 2012
Podcast
QUA potete
scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda il 5 giugno
sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.
Si è parlato di musica per l'estate, di occasioni in cui ci vergogniamo di noi stessi senza reale motivo, di abitudini (o forse dovremmo chiamarli tic) apotropaiche, di Blues Brothers di nuovo al cinema, di numeri e di paura di dimenticarli. In più si è letto il racconto Non è mai il momento giusto per un primo bacio.
Si è ascoltato:
"Go there with you" - Chin Chin
"High on sunshine" - Commodores
"Theme from Rawhide" - The Blues Brothers
"Amavi nelle donne " - Syria
"You could make the four walls cry" - The Zutons
"Sempre" - Almamegretta
Enjoy!
Si è parlato di musica per l'estate, di occasioni in cui ci vergogniamo di noi stessi senza reale motivo, di abitudini (o forse dovremmo chiamarli tic) apotropaiche, di Blues Brothers di nuovo al cinema, di numeri e di paura di dimenticarli. In più si è letto il racconto Non è mai il momento giusto per un primo bacio.
Si è ascoltato:
"Go there with you" - Chin Chin
"High on sunshine" - Commodores
"Theme from Rawhide" - The Blues Brothers
"Amavi nelle donne " - Syria
"You could make the four walls cry" - The Zutons
"Sempre" - Almamegretta
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martedì 5 giugno 2012
Non è mai il momento giusto per un primo bacio
- Dai, allora ci beviamo una birra?
- ...
- Facciamo stasera in piazzetta?
- Mmm... Può essere che ci passi.
- Eddai, non farti pregare. Io arrivo per le nove e qualcosa, massimo le dieci. Mi trovi lì, comunque.
- Va bene, se ce la faccio a liberarmi prometto che passo.
- Io ti aspetto.
***
Ore: Prima delle nove - Luogo: Piazzetta
Grande. L'ho convinta, alla fine. Certo che è una difficile. Forse potevo chiederglielo in maniera più esplicita prima. Ma se mi avesse risposto di no? Non avrei avuto appelli. Quante volte ci ho parlato fino ad adesso. Perchè ci riescono tutti in metà del tempo che ci metto io? Si fa sempre un po' i cazzi suoi, non so mai a cosa pensa davvero. È simpatica però. Non direi che è una figa di legno. E comunque non è mai stato facile. C'è mai stata una volta in cui ti fosse sembrato facile? Mai. Le birrette ce le ho. Lubrifichiamo la conversazione all'inizio. Poi qua dietro c'è anche il pakistano d'emergenza. Dio, quanto mi piace sta piazza. I ciuffi d'erba che spuntano tra il ciottolato, i portici alti, è il set di un film americano in trasferta. Sembra fatta apposta per questi incontri. Per fortuna non ci sono coppiette. Sai l'imbarazzo sennò? Vabbè che poi lo sa perchè l'ho invitata. Lo sa? Chissà di cosa sa la sua bocca. Non pensarci non pensarci non pensarci. Speriamo arrivi presto. Apriamoci una birra nell'attesa. Sennò sembra che la stia aspettando. Ma quando arriva?
- ...
- Facciamo stasera in piazzetta?
- Mmm... Può essere che ci passi.
- Eddai, non farti pregare. Io arrivo per le nove e qualcosa, massimo le dieci. Mi trovi lì, comunque.
- Va bene, se ce la faccio a liberarmi prometto che passo.
- Io ti aspetto.
***
Ore: Prima delle nove - Luogo: Piazzetta
Grande. L'ho convinta, alla fine. Certo che è una difficile. Forse potevo chiederglielo in maniera più esplicita prima. Ma se mi avesse risposto di no? Non avrei avuto appelli. Quante volte ci ho parlato fino ad adesso. Perchè ci riescono tutti in metà del tempo che ci metto io? Si fa sempre un po' i cazzi suoi, non so mai a cosa pensa davvero. È simpatica però. Non direi che è una figa di legno. E comunque non è mai stato facile. C'è mai stata una volta in cui ti fosse sembrato facile? Mai. Le birrette ce le ho. Lubrifichiamo la conversazione all'inizio. Poi qua dietro c'è anche il pakistano d'emergenza. Dio, quanto mi piace sta piazza. I ciuffi d'erba che spuntano tra il ciottolato, i portici alti, è il set di un film americano in trasferta. Sembra fatta apposta per questi incontri. Per fortuna non ci sono coppiette. Sai l'imbarazzo sennò? Vabbè che poi lo sa perchè l'ho invitata. Lo sa? Chissà di cosa sa la sua bocca. Non pensarci non pensarci non pensarci. Speriamo arrivi presto. Apriamoci una birra nell'attesa. Sennò sembra che la stia aspettando. Ma quando arriva?
domenica 3 giugno 2012
Un'intrusione fumettistica (più o meno)
Non è una cosa che potrà essere letta in trasmissione, o che c'entri strettamente con "Questa è l'acqua", però sempre di David Foster Wallace si parla.
David Foster Wallace's Roger Federer as religious experience as religious experience è un po' un fumetto, un po' un racconto illustrato, un po' un saggio, un po' un articolo, un po' un piccolo episodio autobiografico, un po' un omaggio, ma soprattutto un atto d'amore verso Wallace e verso Roger Federer.
Lo potete leggere (in inglese) e scaricare QUA.
Ogni commento è ben accetto.
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